http://www.kutub.info/downloads/2926.pdf?1271812448&key=NTdlMGYwYTYFZwc6kjk5ON%2F%2BmE8FbxzfC3axEf1bnEU%3D%0A
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Giovanni Oggiana
DISEGNOARCHITETTONICO
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federica.unina
http://www.federica.unina.it/corsi/disegno-architettura/
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Piante e sezioni in architettura
http://vitaminarchitecture.wordpress.com/2012/01/12/lecture/
Nel disegno architettonico le tecniche di rappresentazione sono impiegate in funzione delle esigenze specifiche.
Per comunicare l’articolazione spaziale di un edificio ci si avvale dell’assonometria o della prospettiva.
Per studiare, analizzare, definire la strutturazione del complesso o dei particolari il disegnatore tecnico utilizza essenzialmente le proiezioni ortogonali. Sia per il rilievo sia per la progettazione le proiezioni ortogonali sono uno strumento indispensabile dell’architetto, che se ne avvale mediante tre fondamentali elaborati grafici: il prospetto, la pianta e la sezione. Il prospetto è una vista su un piano verticale, che consente di controllare forma e dimensioni delle facciate. È un elaborato abbastanza prossimo a una percezione visiva, specialmente se arricchito di ombre; infatt i la rappresentazione in prospetto coincide con l’immagine percepita da un osservatore posto a distanza infinita.
Invece gli elaborati in pianta e sezione sono ottenuti con un’operazione tecnica di taglio (sezione) che li rende estremamente astratti, lontani da qualsiasi percezione visiva; questa componente astratta li rende adatti a comunicare con persone esperte nella rappresentazione tecnica. La pianta e la sezione sono infatti finalizzate all’analisi di progetto o di rilievo da parte del disegnatore stesso, oppure alla descrizione dell’edificio rivolta a tecnici (maestranze di cantiere, uffici tecnici, ecc.).
Studio progettuale per la Casa Lina di Mario Ridolfi (1966). La contestualità di prospetti, sezioni e piante mostra la loro funzione integrata nel percorso progettuale.
Pianta di S. Ambrogio a Milano (XI sec.). La presenza di volte a crociera è segnalata da linee tratteggiate.
Le piante in scala 1:50 consentono di studiare l’arredo, gli infissi, gli impianti.
Certamente alla pianta manca la capacità di comunicare la configurazione dello spazio costruito; a questo scopo s’impiegano altre tecniche di rappresentazione (assonometria, prospettiva, ecc.).
La sezione
Comunemente in ambito architettonico il termine sezione indica una proiezione ortogonale di un edificio sezionato con un piano verticale. Essa quindi consente un controllo sulla distribuzione
verticale degli ambienti nei diversi piani, degli elementi di collegamento (scale, ascensori),
delle strutture (solai, muri, pilastri). Il piano di sezione deve essere scelto attentamente, per fornire il massimo di informazioni utili; sarà pertanto vantaggioso che esso attraversi porte e finestre. La traccia del piano di sezione deve essere chiaramente indicata in pianta con linea mista grossa a punto e tratto (linea tipo 4.2), frecce e lettere. Anche in questo caso, come in pianta, si ricorre a linee di diverso spessore per differenziare le parti sezionate dalle altre; i rapporti di scala vengono scelti adeguatamente per descrivere lo sviluppo generale dell’edificio, oppure dettagli costruttivi (particolari). I particolari in sezione possono riguardare scale, finestre, coperture, ecc. I diversi tratteggi delle parti sezionate forniscono informazioni sui materiali.
Nel caso di edifici che presentino un piano di simmetria verticale (come nel caso di templi o chiese), la sezione può essere limitata a una metà (semisezione), affiancata dall’altra metà in prospetto, in modo da unire in un solo disegno due diverse rappresentazioni.
nota bene
Le sezioni non vengono utilizzate solamente nelle
proiezioni ortogonali; esistono anche sezioni
assonometriche oppure sezioni prospettiche.
Studio di chiesa a pianta centrale
di Leonardo da Vinci (1490) con
pianta e assonometria.
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